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Disgrafia nel Bambino: Come si Riconosce, Cause e Trattamento

Disgrafia nel bambino: come si riconosce, cause e trattamento

Secondo gli ultimi dati resi disponibili dal MIUR il numero di certificazioni di disgrafia ha subito un aumento significativo nel corso degli ultimi anni. Aumentano quindi in Italia il numero di bambini affetti da disgrafia, un disturbo ancora oggi poco conosciuto e che spesso viene sottovalutato, associandolo unicamente alla scrittura poco leggibile.

Per i bambini con disgrafia (e per i loro genitori) le difficoltà possono essere notevoli e meritano dunque attenzione. Ma cosa significa davvero avere la disgrafia? Come si diagnostica e come si può risolvere?

Disgrafia nel bambino – I Disturbi Specifici dell’Apprendimento

La disgrafia rientra fra i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) insieme a dislessia, disortografia e discalculia. I disturbi di questo tipo non dipendono dalla mancanza di studio o di esercizio, ma dalla difficoltà a consolidare alcuni apprendimenti. 

Solitamente tali disturbi si manifestano durante il secondo o terzo anno della scuola primaria e rib b guardano in modo esclusivo una serie di automatismi come quelli che coinvolgono la lettura scorrevole e la capacità di scrivere senza errori, con grafia ordinata e decifrabile.

Disgrafia nel bambino – Cosa si intende per disgrafia?

La disgrafia si manifesta come una difficoltà nella scrittura e, in particolare, nella riproduzione di lettere e numeri. Si presenta come una scrittura faticosa e lenta oppure impulsiva e poco controllata, in entrambi i casi difficilmente leggibile e disordinata.

Ad accorgersene sono solitamente gli insegnanti che durante i primi anni della scuola primaria notano la scarsa leggibilità dei prodotti testuali dei bambini, ma anche lentezza e difficoltà nella scrittura oltre che variazioni nella dimensione delle lettere e disorganizzazione degli spazi.

La disgrafia può avere ripercussioni anche sulla correttezza dell’ortografia e della sintassi poiché per il bambino diventa difficile rileggere ciò che ha scritto e quindi autocorreggersi. La disgrafia però non va confusa con la disortografia che riguarda invece la difficoltà nell’acquisizione e nell’utilizzo delle regole proprie dell’ortografia. In questo caso si noteranno omissioni o sostituzioni di consonanti e vocali all’interno di una parola o di una frase.

Disgrafia nel bambino – Esistono campanelli d’allarme?

Esistono alcuni segnali comuni tra i bambini con disgrafia che possono essere interpretati come dei campanelli d’allarme:

  • problemi a scrivere entro i margini o lungo una linea;
  • difficoltà con le forme delle lettere e gli spazi fra esse;
  • dolore muscolare derivante dalla scrittura;
  • difficoltà a tenere la penna in modo adeguato;
  • mischiare le maiuscole con le minuscole o lo stampatello con il corsivo;
  • problemi a leggere la propria scrittura;
  • postura scorretta.

Disgrafia nel bambino – Come fare la diagnosi?

Questo tipo di diagnosi (valutare il profilo cognitivo del bambino) può essere fatta da psicologi e neuropsichiatri infantili, sia nelle strutture del sistema sanitario nazionale sia presso studi privati di professionisti.


Lo psicologo o neuropsichiatra può chiedere al bambino di copiare o scrivere alcune frasi, valutando contemporaneamente l’impugnatura della matita, la velocità di scrittura, la postura e lo sforzo compiuto dal bambino. In questo modo sarà possibile valutare la gravità del problema e procedere poi con interventi mirati.

Disgrafia nel bambino – Se viene diagnosticata la disgrafia al bambino?

In questo caso lo specialista saprà indicare ai genitori il percorso più adeguato al fine di compensare il disturbo e rafforzare l’apprendimento del bambino.

La disgrafia può essere trattata in modi differenti, ma nessuno di essi comprende l’uso di farmaci. I principali interventi riguardano: il rafforzamento del tono muscolare, il miglioramento della coordinazione occhio-mano e tutta una serie di esercizi per allenare la memoria. È possibile affiancare a questo tipo di riabilitazione anche incontri con uno psicoterapeuta volti a migliorare il benessere del bambino.

Disgrafia nel bambino – Diagnosi di DSA e scuola

Ottenuta la diagnosi di DSA, in questo caso di disgrafia, la scuola si occupa di redigere il Piano Didattico Personalizzato (PDP) dove sono indicate le strategie adeguate a implementare l’apprendimento senza penalizzare il bambino. Al suo interno si trovano sempre:

  • Strumenti compensativi disgrafia bambino: atti a compensare le funzioni deficitarie del bambino. Un esempio è l’utilizzo del computer con programmi di videoscrittura, anche se non tutti sono concordi con questa soluzione e suggeriscono invece la rieducazione della scrittura.
  • Misure dispensative disgrafia bambino: necessarie per la valutazione del bambino. Generalmente viene concesso il 30% in più del tempo per i compiti in classe o vi è una riduzione del 30% sulla totalità dei compiti assegnati per casa.

Disgrafia nel bambino: come si riconosce, cause e trattamento

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