Come funzionano i Numeri romani? Qual è la loro origine? – Matematica per bambini di Scuola Primaria
I numeri che conoscete oggi sono quelli del sistema di numerazione arabo. Ebbene sì, i numeri comunemente usati in tutto il mondo hanno avuto origine in Asia, per poi arrivare fino a noi, dove hanno sostituito i numeri romani. Nonostante infatti l’Antica Roma avesse un proprio sistema numerico, i numeri romani non sono durati poi molto tempo.
Come nascono i numeri romani? – Numeri romani Scuola Primaria
Imparare i numeri romani non è difficile: ogni numero è indicato con un simbolo, o con la combinazione tra loro di alcuni di questi simboli. La storia racconta che l’origine dei numeri romani derivi dall’intaglio di tacche sul legno e altri materiali: una sola tacca rappresentava una sola unità, e così a salire, fino al cinque che è rappresentato da una V, che dovrebbe essere la mano aperta, e via ancora con altri simboli. La nascita del sistema numerico romano è legata alla nascita dell’Impero stesso, quindi si pensa risalga già al VIII secolo AC.
Come funziona il sistema di numerazione romano – Numeri romani Scuola Primaria
La logica dietro ai numeri romani è di tipo additivo/sottrattivo: significa cioè che si hanno dei simboli fissi e che, attraverso delle regole definite, si usano questi simboli (che poi sono lettere) per formare i numeri, togliendo o aggiungendo simboli.
Se guardate l’uno (I), sembra proprio uno di quei segni che vi siete trovata a fare per indicare qualcosa, mentre il cinque (V) sembra proprio una mano aperta e il dieci (X) due mani aperte incrociate.
I simboli base dei numeri romani:
• I = 1
• V = 5
• X = 10
• L = 50
• C = 100
• D = 500
• M = 1000
Il sistema numerico romano ha poche semplici regole. Se in una sequenza il primo simbolo è quello di maggiore valore, per ottenere il risultato bisogna sommare (ad esempio XVIII = 18, CXV = 115); viceversa, se il valore del primo simbolo è inferiore al secondo si deve sottrarre (ad esempio IX = 9, XL = 40).
Dovete ricordare che la sottrazione è stata introdotta solo durante il Medioevo, perché nell’antica Roma il sistema era solo additivo, e cioè i simboli venivano ripetuti fino a quattro volte per ottenere la cifra desiderata. Per esempio, in molti degli 80 ingressi del Colosseo si trova ancora il numero quattro scritto così: IIII e non così: IV.
I simboli I, X, C e M possono essere ripetuti consecutivamente, di solito massimo tre volte, mentre i simboli V, L e D non possono essere mai usati più di una volta consecutiva.
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