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Giornata Internazionale dell’Epilessia

Giornata Internazionale dell’Epilessia

La Giornata Internazionale dell’Epilessia è un momento per unire le forze a sostegno delle persone che convivono con l’epilessia.

La Giornata Internazionale dell’epilessia è un evento mondiale che ogni anno, il secondo lunedì di febbraio, promuove la consapevolezza verso una malattia neurologica cronica che colpisce 50 milioni di persone al mondo in più di 130 paesi.

Giornata Internazionale dell’Epilessia: Nuove speranze dall’intelligenza artificiale

L’epilessia, essendo una malattia cronica molto diffusa, è stata definita una malattia sociale che se non curata può avere un impatto negativo sull’autonomia generale dei pazienti e compromettere studi, lavoro, la partica sportiva, la guida e, non ultimo, mettere a repentaglio anche la vita.

Si tratta di un disagio cerebrale caratterizzato da una anormale attività elettrica del cervello che può causare convulsioni o comportamenti inusuali, sensazione di straniamento e, talvolta, perdita di coscienza. Il 70% di queste “manifestazioni” è controllabile attraverso trattamenti farmacologici prolungati nel tempo mentre, nei casi farmacoresistenti (1/3 del totale) sono necessarie valutazioni diagnostiche complesse per poter offrire prospettive terapeutiche valide.

Un passo avanti verso la gestione dei pazienti con epilessia lo ha fatto l’Intelligenza Artificiale e i cosiddetti algoritmi di apprendimento automatico (machine learning), studiando il modo di monitorare e soprattutto predire un attacco di crisi epilettica grazie a sistemi di apprendimento profondo (deep learning).

Giornata Internazionale dell’Epilessia: Dispositivi indossabili per predire gli attacchi epilettici

Per fare in modo che il paziente epilettico conduca una “vita normale” tra le ultime innovazioni presentate all’incontro annuale dell’American Epilepsy Society (AES) vi è uno studio su un dispositivo indossabile che, utilizzando sensori e algoritmi di deep learning, intende rilevare con precisione la comparsa delle crisi epilettiche al di fuori del contesto ospedaliero.

Il rilevatore, attaccato al polso o alla caviglia del paziente, raccoglieva dati su funzioni come sudorazione, frequenza cardiaca, movimento e temperatura. Quando veniva rilevato un attacco, il sistema attivava un avviso in tempo reale e memorizzava le informazioni sull’attacco in un archivio.

Sulla base dei dati raccolti i ricercatori hanno potuto addestrare così algoritmi di deep learning per rilevare automaticamente i segmenti di crisi epilettica e convalidare sul resto del set di dati le prestazioni degli algoritmi.

Lo studio suggerisce che l’uso di un dispositivo indossabile non invasivo potrebbe essere utilizzato a casa, a scuola e in altre ambienti quotidiani per anticipare le risposte di trattamento farmacologico prima della comparsa di un attacco epilettico.

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