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Esiste un limite di assenze nella Scuola Primaria? Come evitarne le conseguenze negative

All’inizio del secondo quadrimestre e con l’approssimarsi della conclusione dell’anno scolastico, è opportuno iniziare a monitorare i giorni di assenza per essere sicuri di non aver superato il limite che potrebbe pregiudicare la promozione alla classe successiva.

Infatti, eccedere il limite di giorni di assenza, tranne in presenza di valide giustificazioni, può ostacolare la promozione, indipendentemente dai risultati ottenuti. Pertanto, uno studente che ottiene buoni voti ma ha molte assenze potrebbe comunque essere bocciato.

Esiste un requisito minimo di giorni di frequenza per considerare l’anno scolastico valido, al quale si può fare eccezione solo in presenza di motivi seri che hanno impedito allo studente di partecipare alle lezioni.

In questa guida esamineremo le circostanze in cui, nonostante un alto numero di assenze, si procede comunque alla valutazione delle prestazioni, nonché il numero effettivo di assenze consentite. Questa guida è rivolta agli studenti che desiderano evitare di dover ripetere l’anno scolastico.

Quante assenze si possono fare a Scuola Primaria?

Ci sono tre motivi principali per cui uno studente potrebbe non essere promosso all’anno successivo:

  • se il rendimento e i risultati ottenuti sono inadeguati;
  • a causa di una cattiva condotta;
  • quando il limite massimo di assenze consentite viene superato.

L’articolo 14, comma 7, del Dpr 122/2009 fissa il limite di assenze da osservare affinché l’anno scolastico possa essere considerato come valido. 

In sintesi, lo studente deve garantire la propria presenza per almeno il 75% dell’orario annuale. Pertanto, il limite è fissato al 25% di assenze su un totale di 200 giorni di scuola.

Questo limite si applica a tutti i livelli di istruzione: vale a dire, il limite di assenze è valido per le scuole elementari, medie e superiori.

Come calcolare il limite di giorni e ore di assenza nella Scuola Primaria?

A questo punto, possiamo determinare il numero di giorni di assenza consentiti durante l’anno scolastico. Il calcolo è abbastanza semplice: tenendo conto di 200 giorni di scuola e un limite di assenze del 25%, si deduce che – attraverso un rapido calcolo proporzionale – è necessario garantire la presenza in classe per almeno 150 giorni, con un massimo di 50 assenze.

Tuttavia, come abbiamo visto in precedenza, la normativa si riferisce all’orario annuale, quindi è importante tenere conto anche delle assenze orarie. In questo caso, il limite è più flessibile poiché dipende dalla singola classe o scuola. Tuttavia, considerando che 200 giorni di scuola equivalgono a circa 33 settimane, basta moltiplicare il numero di ore settimanali per 33 per ottenere il totale delle ore annuali. Di queste ore, è necessario essere presenti in classe per almeno il 75%, altrimenti si corre il rischio di dover ripetere l’anno scolastico.

Chi supera il limite di giorni di assenza viene bocciato?

L’articolo 14, comma 7, del DPR 122/2009 stabilisce che, nel caso in cui il limite annuale di assenze venga superato, non è possibile procedere alla valutazione dello studente.

In altre parole, il consiglio di classe non ha opzioni: la bocciatura dello studente, così come la possibile non ammissione all’esame di fine anno, non è soggetta a discussione, poiché dovrebbe avvenire automaticamente, anche se l’alunno ha ottenuto un buon rendimento.

Tuttavia, è importante notare che il suddetto decreto prevede anche delle deroghe. In questo senso, l’istituzione scolastica ha la facoltà di prevedere deroghe al predetto limite, a condizione che queste siano motivate e legate a situazioni eccezionali.

Di solito, tale deroga è concessa per assenze documentate e prolungate, ma al contempo deve esistere la possibilità per il consiglio di classe di valutare lo studente interessato. In ogni caso, tale deroga deve essere approvata dal Consiglio d’Istituto o dal Ministero stesso.

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